
MUSK TONKIN
€ 130,00
Un richiamo erotico, potente, addictive.. un profumo caldo, felino, vagamente coriaceo. Questo elisir reinventa in uno stile nuovo e contemporaneo la nota più soave della profumeria,venerata per millenni: il muschio del Tonchino.
Più di una semplice fragranza, un’impronta…
Esaurito
- Categoria: Profumi
| Concentrazione | Extrait de Parfum |
|---|---|
| Formato | 50ml |
| Genere | Unisex |

Note di Testa:

Note di Cuore:

Note di Fondo:Muschio del Tonchino
Genere:
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L’Ispirazione
Es Vedra, un’isola incastonata nel Mediterraneo, dal fascino magnetico e pieno di contrasti. La leggenda vuole che si tratti dei resti della mitica Atlantide o dell’Isola delle Sirene di omerica memoria. Bellissima e suggestiva per il suo aspetto selvaggio, frammentata da rocce aspre che si contrappongono ad una vegetazione spontanea, il magnetismo e la natura di quest’isola hanno ispirato Pierre Guillaume nella creazione di Esvedra, una nuova visione del vetiver.
Il Profumo
Esvedra, un profumo in cui sfaccettature contrastanti convivono e si fondono sorprendentemente. In Esvedra gli opposti si attraggono e si amano come il verde fertile della natura quando cresce e vive sulla terra battuta dal vento e arsa dal sole. È nel contrasto che Esvedra trova il suo giusto equilibrio. Pierre Guillaume ha creato un vetiver che, nonostante la sua impronta asciutta e penetrante, quasi arida, si unisce armoniosamente a una nota muschio poudré, soffice e impalpabile. Un vetiver irregolare, “fractale” – come lo definisce Pierre Guillaume – che si esprime con note di un verde magnetico, scie fragrantiche di sensualità e un firmamento luccicante di petit grain di limone e foglie di coriandolo. Un profumo “di rottura” che rifiuta i tre tempi di testa – cuore – fondo, scegliendo un nuovo schema olfattivo in cui tutti gli ingredienti sono riuniti nel centro della composizione.
Naso: Pierre Guillame Concentrazione 12% (2011)
L’Ispirazione
Ipnotico, sensuale, sessuale, erotico, nerotico…Nerotic. Nerotic è una fragranza che avvolge, stupisce e crea dipendenza. Un profumo legnoso, secco e ambrato, che ammalia chi lo indossa e chi lo sente, coinvolgendo in un vero e proprio viaggio emozionale.
Il Profumo
Le energiche note di apertura legano subito con il resto della composizione, che si sviluppa su più livelli. Le note più maschili, secche legnose, fumose cuoiate, giocano con le note ambrate, più femminili, rendendo questa fragranza un profumo senza genere.
Naso: Cècile Zarokian
L’Ispirazione
Fiori narcotici, spezie stregate ed erbe psicotrope sono gli ingredienti principali di Kashnoir, la fragranza di Laboratorio Olfattivo creata dopo aver intrapreso un lungo viaggio alla ricerca dell’Oriente più proibito e misterioso. Più che un profumo, Kashnoir è una droga dolcemente letale, che offusca la ragione e stordisce i sensi. Un profumo potente, che induce all’oblio, quasi pericoloso per chi lo indossa.
Il Profumo
Kashnoir si apre luminoso e caldo, alternando sfumature fresche di agrumi a tocchi profondi di lavanda. Una partenza discreta che preannuncia un cuore ipnotico, traboccante di passione, che perdura nella sua evoluzione per moltissime ore, composto da una assoluta di fiore d’arancio di altissima qualità unita ad una rosa vellutata orientale e una manciata di coriandolo verde. È in questo passaggio che la fragranza “esplode” letteralmente, rivelando il suo lato più peccaminoso. Si uniscono a questa “liason dangereuse” l’aroma mandorlato dell’eliotropo e quello caldo e dorato della vaniglia e del benzoino, che arrotondano e addolciscono la composizione, senza riuscire ad addomesticarla, anche per colpa di una coda che incede solenne sulle note dell’essenza più pericolosa che ci sia, il patchouli.
Naso: Cècile Zarokian Concentrazione 20% (2013)
«In una piacevole sera d’autunno, con la luce dorata, improvvisamente il freddo mi travolse. L’inverno sarebbe entrato insieme all’alba. Aprendo la porta di casa, mi voltai per guardare un’ultima volta l’ultimo stelo dei fiori di tuberosa, dono di un’estate che si era prolungata, pensando che al mattino sarei andato a raccoglierlo per ubriacarmi qualche giorno ancora del suo odore. Da allora, in un momento in cui le luci artificiali rispondono alla notte, la tuberosa diffonde con la sua voce morbida un profumo di gelsomino, prugna e spezie. È un sussurro, come una brezza, che non stancherà.
E ogni sera, verso mezzanotte, la sua voce si spegne, così che si possa aspettare lo stesso momento dell’indomani. Il suo odore è come la sua vita, programmato.
C’è in questo fiore qualcosa della figura di Sheherazade che raccontava ogni sera una storia per sfuggire alla morte. Lo ha fatto così bene che la sua vicenda, ancora viva, è diventata un profumo.»
Il naso:ean-Claude Ellena



