Trudon
Fondata da Claude Trudon in 1643, la Maison Trudon divenne presto la Manufacture Royale deLa storia di Trudon inizia nel 1643 a Parigi, in Rue St. Honoré.
È la più antica cereria del mondo.
Da circa 400 anni viene prodotta cera ininterrottamente portando un
prestigioso know-how in quelle che ad oggi sono considerate le più belle
candele profumate esistenti sul mercato.
Trudon collabora con designers e direttori creativi di vari settori ed è sempre
alla ricerca di eccellenza, qualità, storicità e bellezza.
Il mondo di Trudon è composto da candele profumate, spray per ambiente,
diffusori, profumi per la persona a busti di cera.
1643
Claude Trudon divenne il proprietario di una
drogheria in rue Saint-Honoré, a Parigi.
Il nipote di Claude Trudon acquistò la Reale
Manifattura di Cera ad Antony, a Sud di Parigi.
1737
“Maison de Cire Trudon” diventò il fornitore
ufficiale della corte di Luigi XIV, nonché delle
maggiori cattedrali e chiese di Francia. All’apice
della fama, Cire Trudon impiegò oltre 100
dipendenti e diventò la cereria principale e di
maggior successo nel regno di Francia.
Ai tempi, la cera rappresentò un prodotto
prezioso che venne gestito con grande
attenzione: venne accuratamente raccolta dalle
arnie, raffinata e schiarita tramite una serie di
lavaggi in acqua, necessari per eliminare ogni
impurità.
Dopodiché, venne tagliata in lunghe strisce e
fatta essiccare all’aria aperta dove la luce solare
contribuì a sbiancarla. Grazie all’estrema purezza
della cera impiegata, le candele Trudon
irradiarono una splendida luce.
1762
Un’intera sezione dell’Encyclopédie venne
dedicata all’arte della fabbricazione delle
candele. L’ingegnere Duhamel du Monceau lodò
ampiamente le capacità e l’esperienza di Trudon,
definendolo un perfetto esempio di produttore di
cera.
In questo periodo, venne incisa sulla placca in
pietra dell’edificio che ospita la produzione, il
motto e l’emblema in latino di Trudon ovvero deo
regique laborant – “Lavorano per Dio e per il Re”
(il soggetto era riferito alle api).
1789
Cire Trudon fornì la corte di Francia sin dal regno
di Luigi XIV e continuò a farlo durante gli ultimi
istanti della monarchia francese. Durante la loro
prigionia, sia Luigi XVI che Maria Antonietta
continuarono ad ordinare candele dalla
Manifattura reale di cera. L’emblema e il motto
Trudon vennero però nascosti per sfuggire ai
tumulti rivoluzionari.
Casa Trudon venne segnata dal caos della
Rivoluzione francese, ma sopravvisse ai tragici
eventi che seguirono. Nonostante la loro storica
associazione con la casa reale e grazie
all’eccellente qualità della cera impiegata, Cire
Trudon ottenne l’autorizzazione a proseguire la
propria attività.
LA STORIA
1804
Quando Napoleone Bonaparte venne incoronato
Imperatore, Casa Trudon si unì alla corte
imperiale.
Napoleone fece un solo regalo per la nascita di suo figlio – una candela
cerimoniale Trudon decorata da tre monete d’oro raffiguranti l’effige
paterna.
1889
Con l’avanzare del nuovo secolo, Cire Trudon tenne il passo con la
tecnologia, con la diffusa introduzione del gas e con la nascita
dell’elettricità, tanto da guadagnarsi la medaglia d’oro all’Esposizione
Universale per il suo know-how e le sue competenze sempre
all’avanguardia.
2007
La società prende il nome di “Cire Trudon” e si
specializza nella produzione di candele
profumate. Oggi ha assunto dei famosi “nasi” per
poter creare dei profumi che raccontino delle
storie, desiderosi di narrare. Ogni candela viene
ancora realizzata a mano, tramandando quella
produzione di lusso, capace di grandi abilità, del
suo fondatore: Claude Trudon.
LA CERA
La cera formulata per le candele Trudon è il
frutto di una specifica ricerca, fonte della sua
eccezionale qualità olfattiva e di combustione.
Quando correttamente impiegata, la candela
Trudon non produce fumo e lungo le pareti del
portacandela non rimane alcuna traccia di cera.
IL BICCHIERE
Ogni vetro del portacandela è unico e realizzato a
mano a Vinci in Toscana.
La forma si ispira al secchiello per lo champagne.
LO STOPPINO
Gli stoppini sono di cotone.
Ne esistono diversi tipi distinguibili per tessitura
e diametro.
Gli stoppini vengono scelti in base alla forma e
alle dimensioni del bicchiere portacandela, ma
anche in base alle caratteristiche di combustione
e profumazione di ciascuna candela.
LE FRAGRANZE
Create in collaborazione con rinomati profumieri,
tutte le fragranze Trudon vengono sviluppate con
grande cura e pazienza.
Dalla selezione delle materie prime, passando
per gli esperimenti in laboratorio, sino alla
applicazione finale nella cera.
Le molteplici tappe percorrono il cammino verso
la nascita di una nuova fragranza realizzata per
le candele Trudon.
KNOW-HOW
Le candele di Cire Trudon vengono prodotte
dall’azienda Trudon in Normandia, utilizzando
uno storico know-how ereditato da secoli di
lavorazione della cera.
Dall’apertura della sua boutique a Parigi, Trudon ha utilizzato queste
tradizionali campane di vetro per esporre le candele.
Queste cloche sono diventate parte di un importante rituale domestico,
poiché vengono sollevate con cura per rivelare il profumo della candela.
Oggi, Trudon rende disponibili
queste campane di vetro per
consentire agli amanti del
marchio di celebrare e
impreziosire le loro candele.
La cupola in vetro soffiato è
decorata con il logo Trudon e
abbinata a una base in legno
lucidato e lavorato a mano.
Collegato alla storia leggendaria di Trudon, questo oggetto di lusso protegge
la candela e ne concentra il profumo.
La Cloche è perfetta per la candela classica ma va bene anche la candela piccola.
Campana + base legno
Questo ex voto è stato trovato durante gli scavi archeologici in Siria negli
anni ‘50 dell’Ottocento. Molto probabilmente era un’offerta a una divinità
siriana.
La dedica incisa sul polso:
“Prokla en ex-voto” significa “Per sé
o per la sua casa, dedicare”.
L’opera originale è esposta al Louvre. Nell’ambito della sua collaborazione
con la Réunion des Musées Nationaux (Organizzazione del Museo Nazionale
Francese), Cire Trudon presenta riproduzioni in varie cere colorate.
Questo ex voto è adornato da uno stoppino, che rende omaggio alla funzione
primaria di una candela, anche se le sculture in cera sono pensate per
essere collezionate piuttosto che consumate.
Non appena iniziato il periodo di Consolato, Napoleone Bonaparte (1769-
1821) è diventato consapevole dell’importanza di avere il suo ritratto
mostrato al popolo francese. Così, ha avviato l’edificazione della propria
leggenda. Sono stati utilizzati tutti i supporti: dalle sculture alle tabacchiere
e ai ventagli.
La molteplicità di oggetti recanti l’effigie dell’Imperatore o rappresentanti
simboli imperiali, costituiva uno straordinario strumento di propaganda della
leggenda napoleonica. Durante la Restaurazione, però, i bonapartisti furono
costretti a nascondersi e a preparare la loro vendetta, diffondendo oggetti
sempre più sediziosi.
a morte dell’Imperatore nel 1821 lo rese meno pericoloso agli occhi dei
realisti e le copie che rappresentavano le sue azioni principali si
moltiplicarono ancora una volta.
Il Secondo Impero (1852) ufficializza la leggenda imperiale con commissioni
di sculture installate nelle piazze pubbliche e dipinti esposti nei musei.
Sebbene il Secondo Impero abbia ristabilito la propaganda ufficiale, la
caduta del regime nel 1870 pose fine alla celebrazione di Napoleone dopo
20 anni. Il fervore nazionalista è cresciuto di nuovo negli anni 1890 e da
allora non ha cessato di essere una figura eroica.
Promeneuse è un oggetto di decorazione creato per diffondere i profumi
d’ambiente per mezzo di un cammeo di cera profumata. Basta posare il
cammeo sulla coppella, riscaldarlo dalla base e questo fonde ed emana le
fragranze iconiche di Trudon. Il profumo si espande rapidamente nell’aria e
riempie di fragranze i più piccoli angoli dell’ambiente.
L’oggetto è stato pensato per
permettere di cambiare
facilmente la fragranza. Trudon
ha ideato la Promeneuse e
Pauline Deltour l’ha disegnata.
Allo stesso tempo decorativa e
funzionale, la Promeneuse
riprende codici distintivi della
marca: vetro antico scanalato,
tonalità oro antico, cammei in
cera e profumi della gamma.
La confezione contiene le seguenti fragranze:ABD EL KADER,ODALESQUE,SOLIS REX,ERNESTO
’Œuf è un oggetto decorativo progettato per diffondere una selezione di
fragranze Trudon, in particolare Ernesto, Adb el Kader e Cyrnos.
L’Œuf trae la sua ispirazione
dalle meravigliose camere
dell’Età dell’Illuminismo, dove
venivano messi in mostra reperti
e oggetti riportati dai primi viaggi
esplorativi e, in particolare,
quelli provenienti dal regno
animale. Altri spunti, certamente
sono state le Uova Fabergé, il
Surrealismo di René Magritte e il
simbolo che rappresenta in
particular modo in Cina, la vita,
l’infinito e il mito della creazione.
Moderno, profumato, dalle linee pulite e il design minimalista: texture in
bianco e nero, opaco, in ceramica non smaltata e legno verniciato satinato.
L’Œuf è ideale per spazi di piccole e medie dimensioni. Diffonde in modo
sottile e uniforme la sua fragranza per un lungo periodo di tempo.
È stato creato e progettato da Dimitri Smilenko, Direttore Creative
un’importante agenzia pubblicitaria parigina.
Gabriel introduce il calore accolto nei freddi
pomeriggi invernali.
Con note di cuoio, legno di cashmere e castagne
candite, la fragranza intreccia ricordi felici e
accoglienti.
– Gourmand, fuoco di caminetto
Profumiere:
Christian Rostain
Il Duca di Toscana portò per la prima volta il
gelsomino in India nel 1690, un fiore originario
dell’Arabia.
Che siano freschi o essiccati, svolgono ancora un
ruolo essenziale nei miti, nelle leggende e nei
rituali quotidiani dell’India.
A volte, il gelsomino sambac profuma il tè sfuso;
altre volte è intrecciato in collane floreali.
Venerato spiritualmente, questo fiore profumato
si trasforma in un’offerta nei templi indù.
Riportato dall’Indocina nel 1828, il mandarino ha
prosperato da allora sulle rive occidentali del Mar
Mediterraneo. Affacciato sullo Stretto di Messina,
scolpisce il paesaggio calabrese, senza un tocco
di amarezza.
La morbidezza del mandarino rimanda a tempi
antichi, quando i suoi oli essenziali componevano
una grammatica elegante e profumata.
Marie Joséphe Rose Tascher de la Page, nota
anche con il nome di de Beauharnais, è stata la
prima moglie dell’imperatore Napoleone
Bonaparte. Nella sua vita, trovò rifugio nel
castello di Reuil Malmaison che presto sarebbe
diventato il centro della sua esistenza. Amante
delle spese folli e appassionata di botanica,
realizzò nella sua residenza un giardino atipico,
introducendo delle specie raccolte durante
diversi viaggi che le ricordavano le sue origini
creole. Incapace di dare al marito un erede, la
coppia divorziò. Da quel momento in poi, il suo
giardino divenne un luogo di solitudine e
tranquillità.
– Giardino Floreale –
Profumiere:
Emmanuel Philip
Nell’impero Ottomano, le odalische erano
schiave al servizio delle mogli del sultano, spesso
dipinte nude, prone e in pose languide.
Per migliorare il loro status sociale, diventavano
“concubine favorite” o mogli del sultano stesso.
– Fiori d’Arancio –
Profumiere:
Emmanuel Philip
“Spiritus Sanctus” è il nome latino che indica lo
Spirito Santo della religione cristiana.
Viene citato durante le preghiere e pronunciato
mentre ci si fa il segno della croce.
– Incenso –
Profumiere:
Dorothée Piot
Nel 1894 l’Imperatrice Eugenia decise di far
costruire una delle più belle ville di Cap Martin
sulla Costa Azzurra. La chiamò Villa Cyrnos e si
dedicò alla realizzazione di un giardino semi-
desertico, minerale con il contrasto di piante da
frutto e fiore. Vennero piantati pini, alberi tipici di
Cap Martin, olivi e fichi. In questo meraviglioso
giardino, l’Imperatrice ricevette tutti i più
importanti nome dell’epoca, aristocratici, artisti
ed intellettuali.
– Aromi del Mediterraneo –
Profumiere:
Émilie Bouge
Ernesto Guevara, meglio noto con lo pseudonimo
di “Che Guevara” o “El Che”, nato nel 1928 in
Argentina. Rivoluzionario e politico, è stato uno
dei simboli della Rivoluzione Cubana assieme a
Fidel Castro. Un grande romantico, ma anche un
appassionato di sigari, riteneva il fumo il suo
“unico vizio” nonché un dono celeste.
– Cuoio e tabacco –
Profumiere:
Émilie Bouge
Nato nel 1808 vicino alla città di Mascara in
Algeria, Abd El Kader fu un leader politico e
militare, ma anche uno scrittore, poeta e filosofo
fondatore dello Stato Algerino. Soprannominato
“l’amico dei francesi”, si dice fosse illuminato e
colto, riconosciuto come un uomo che ha sempre
combattuto con onore e che fu molto rispettato
dai suoi nemici.
– Tè alla menta del Marocco –
Profumiere:
Jacques Flori
Fedele all’artigianalità di Trudon, la collezione Altaïr evoca il calore del
deserto: il vetro color ambra risplende di riflessi caldi.
Realizzato a mano in Italia, il vetro della candela diventa ancora più
luminoso grazie all’emblema dorato di Trudon. Eleganti scanalature
arricchiscono il diffusore, riecheggiando le striature architettoniche delle
dune, ulteriormente valorizzate da una bordatura e un emblema dorati.
Un filo dorato percorre la confezione: impresso a caldo, si snoda e scorre
graficamente sulla superficie, proprio come le infinite increspature scolpite
dal vento sulla sabbia delle dune.
Profumiere: Émilie Bouge
Versailles e Trudon hanno
condiviso una storia comune
per oltre tre secoli. Come
produttore di candele delle
famiglie reali fino alla
revoca francese, Trudon ha
contribuito a creare
momenti incantevoli gloriosi
al castello Versailles con le
sue candele fatte nella sua
manifattura reale vicino a
Parigi.
Dallo storico legame con la reggia di Versailles
nasce la nuova collezione Trudon: quattro
candele di vari formati e un diffusore i cui
profumi verdi e fioriti si ispirano ai suoi
leggendari giardini… Vicoli, teatri, momenti di
relax, lirismo e naturalmente, feste, sono
immortalati sotto forma di incisioni, sulle scatole
della collezione Versailles.
La Collezione già iconica con il suo vaso azzurro
ghiaccio e la sua fragranza altamente floreale e
rinfrescante, cattura un’atmosfera tanto raffinata
quanto stravagante: un giardino creato da zero
per intrattenere e incantare un re, la sua corte e i
suoi amici.
Gabriel introduce il calore accolto nei freddi
pomeriggi invernali.
Con note di cuoio, legno di cashmere e castagne
candite, la fragranza intreccia ricordi felici e
accoglienti.
Il Duca di Toscana portò per la prima volta il
gelsomino in India nel 1690, un fiore originario
dell’Arabia.
Che siano freschi o essiccati, svolgono ancora un
ruolo essenziale nei miti, nelle leggende e nei
rituali quotidiani dell’India.
A volte, il gelsomino sambac profuma il tè sfuso;
altre volte è intrecciato in collane floreali.
Venerato spiritualmente, questo fiore profumato
si trasforma in un’offerta nei templi indù.
Riportato dall’Indocina nel 1828, il mandarino ha
prosperato da allora sulle rive occidentali del Mar
Mediterraneo. Affacciato sullo Stretto di Messina,
scolpisce il paesaggio calabrese, senza un tocco
di amarezza.
La morbidezza del mandarino rimanda a tempi
antichi, quando i suoi oli essenziali componevano
una grammatica elegante e profumata.
Marie Joséphe Rose Tascher de la Page, nota
anche con il nome di de Beauharnais, è stata la
prima moglie dell’imperatore Napoleone
Bonaparte. Nella sua vita, trovò rifugio nel
castello di Reuil Malmaison che presto sarebbe
diventato il centro della sua esistenza. Amante
delle spese folli e appassionata di botanica,
realizzò nella sua residenza un giardino atipico,
introducendo delle specie raccolte durante
diversi viaggi che le ricordavano le sue origini
creole. Incapace di dare al marito un erede, la
coppia divorziò. Da quel momento in poi, il suo
giardino divenne un luogo di solitudine e
tranquillità.
Nell’impero Ottomano, le odalische erano
schiave al servizio delle mogli del sultano, spesso
dipinte nude, prone e in pose languide.
Per migliorare il loro status sociale, diventavano
“concubine favorite” o mogli del sultano stesso.
“Spiritus Sanctus” è il nome latino che indica lo
Spirito Santo della religione cristiana.
Viene citato durante le preghiere e pronunciato
mentre ci si fa il segno della croce.
Nel 1894 l’Imperatrice Eugenia decise di far
costruire una delle più belle ville di Cap Martin
sulla Costa Azzurra. La chiamò Villa Cyrnos e si
dedicò alla realizzazione di un giardino semi-
desertico, minerale con il contrasto di piante da
frutto e fiore. Vennero piantati pini, alberi tipici di
Cap Martin, olivi e fichi. In questo meraviglioso
giardino, l’Imperatrice ricevette tutti i più
importanti nome dell’epoca, aristocratici, artisti
ed intellettuali.
Ernesto Guevara, meglio noto con lo pseudonimo
di “Che Guevara” o “El Che”, nato nel 1928 in
Argentina. Rivoluzionario e politico, è stato uno
dei simboli della Rivoluzione Cubana assieme a
Fidel Castro. Un grande romantico, ma anche un
appassionato di sigari, riteneva il fumo il suo
“unico vizio” nonché un dono celeste.
Nato nel 1808 vicino alla città di Mascara in
Algeria, Abd El Kader fu un leader politico e
militare, ma anche uno scrittore, poeta e filosofo
fondatore dello Stato Algerino. Soprannominato
“l’amico dei francesi”, si dice fosse illuminato e
colto, riconosciuto come un uomo che ha sempre
combattuto con onore e che fu molto rispettato
dai suoi nemici.
Riportato dall’Indocina nel 1828, il mandarino ha
prosperato da allora sulle rive occidentali del Mar
Mediterraneo. Affacciato sullo Stretto di Messina,
scolpisce il paesaggio calabrese, senza un tocco
di amarezza.
La morbidezza del mandarino rimanda a tempi
antichi, quando i suoi oli essenziali componevano
una grammatica elegante e profumata.
Il Duca di Toscana portò per la prima volta il
gelsomino in India nel 1690, un fiore originario
dell’Arabia.
Che siano freschi o essiccati, svolgono ancora un
ruolo essenziale nei miti, nelle leggende e nei
rituali quotidiani dell’India.
A volte, il gelsomino sambac profuma il tè sfuso;
altre volte è intrecciato in collane floreali.
Venerato spiritualmente, questo fiore profumato
si trasforma in un’offerta nei templi indù.
Ernesto Guevara, meglio noto con lo pseudonimo
di “Che Guevara” o “El Che”, nato nel 1928 in
Argentina. Rivoluzionario e politico, è stato uno
dei simboli della Rivoluzione Cubana assieme a
Fidel Castro. Un grande romantico, ma anche un
appassionato di sigari, riteneva il fumo il suo
“unico vizio” nonché un dono celeste.
Nel 1894 l’Imperatrice Eugenia decise di far
costruire una delle più belle ville di Cap Martin
sulla Costa Azzurra. La chiamò Villa Cyrnos e si
dedicò alla realizzazione di un giardino semi-
desertico, minerale con il contrasto di piante da
frutto e fiore. Vennero piantati pini, alberi tipici di
Cap Martin, olivi e fichi. In questo meraviglioso
giardino, l’Imperatrice ricevette tutti i più
importanti nome dell’epoca, aristocratici, artisti
ed intellettuali.
Nato nel 1808 vicino alla città di Mascara in
Algeria, Abd El Kader fu un leader politico e
militare, ma anche uno scrittore, poeta e filosofo
fondatore dello Stato Algerino. Soprannominato
“l’amico dei francesi”, si dice fosse illuminato e
colto, riconosciuto come un uomo che ha sempre
combattuto con onore e che fu molto rispettato
dai suoi nemici.
Considerato dai cinesi uno dei tre frutti sacri
insieme a pesca e limone, il pompelmo era un
simbolo di prosperità e fertilità.
Molto apprezzato anche dai greci e i romani,
questo agrume sprigiona una freschezza
frizzante.
E proprio nella regione da cui Proviene Salta,
nota per il suo ricco terroir e il suo suolo unico, si
esalta l’intensità degli agrumi. È aromatico il
profumo del pompelmo, miscelato con verbena e
giacinto.
Riportato dall’Indocina nel 1828, il mandarino ha
prosperato da allora sulle rive occidentali del Mar
Mediterraneo. Affacciato sullo Stretto di Messina,
scolpisce il paesaggio calabrese, senza un tocco
di amarezza.
La morbidezza del mandarino rimanda a tempi
antichi, quando i suoi oli essenziali componevano
una grammatica elegante e profumata.
Il Duca di Toscana portò per la prima volta il
gelsomino in India nel 1690, un fiore originario
dell’Arabia.
Che siano freschi o essiccati, svolgono ancora un
ruolo essenziale nei miti, nelle leggende e nei
rituali quotidiani dell’India.
A volte, il gelsomino sambac profuma il tè sfuso;
altre volte è intrecciato in collane floreali.
Venerato spiritualmente, questo fiore profumato
si trasforma in un’offerta nei templi indù.
“All’ombra dell’estate, vedo una sfilata
irresistibile di frutti rossi succosi e aciduli, infiniti
petali di rosa freschi e macaron alle mandorle.”
Alexandra Carlin, profumiera.
Summer Haze presenta una fragranza dolce e
floreale che sprigiona pura gioia.
Sofisticata e audace, la fragranza si apre con un
accordo di macaron ai frutti rossi nelle note di
testa, un cuore opulento di rosa assoluta e una
base muschiata con calde note di fava Tonka.
“Come un mocktail fresco e vivace che disseta
dopo qualche ora trascorsa sotto il sole estivo, ho
immaginato un’acqua tonica aromatizzata con
cetriolo, foglia di menta e ribes nero, appena
uscita da un orto.”
Alexandra Carlin, profumiera.
Under the Trees si apre come un succo verde
aromatico e rinfrescante, arricchito da vivaci note
di legno di cedro.
La sua fragranza energizzante è composta da un
accordo di cetriolo con un accenno di germogli di
ribes nero nelle note di testa, un cuore vivace di
menta verde e gelsomino, fuso con note di cedro
nella base.
“Prima si percepiscono le note legnose, poi arriva la morbida peonia: essa
esalta il lato rosato della fragranza, evocando un universo beige-rosato che
richiama le dune di sabbia. Altaïr unisce materie prime splendide, senza
tempo e allo stato puro (sandalo, cedro, storace, oud); sebbene distintive,
tutte le note si fondono in un comune universo cromatico.
Altaïr è altamente simbolico: esprime la forza del legno e della terra con la
raffinatezza dei fiori.”
— Émilie Bouge
Una candela profumata con un accordo fresco che
rappresenta i fiori d’arancio in tutte le sue forme.
Versailles e Trudon hanno
condiviso una storia comune
per oltre tre secoli. Come
produttore di candele delle
famiglie reali fino alla
revoca francese, Trudon ha
contribuito a creare
momenti incantevoli gloriosi
al castello Versailles con le
sue candele fatte nella sua
manifattura reale vicino a
Parigi.
Dallo storico legame con la reggia di Versailles
nasce la nuova collezione Trudon: quattro
candele di vari formati e un diffusore i cui
profumi verdi e fioriti si ispirano ai suoi
leggendari giardini… Vicoli, teatri, momenti di
relax, lirismo e naturalmente, feste, sono
immortalati sotto forma di incisioni, sulle scatole
della collezione Versailles.
La Collezione già iconica con il suo vaso azzurro
ghiaccio e la sua fragranza altamente floreale e
rinfrescante, cattura un’atmosfera tanto raffinata
quanto stravagante: un giardino creato da zero
per intrattenere e incantare un re, la sua corte e i
suoi amici.
– Cuoio e tabacco –
Ernesto Guevara, meglio noto con lo pseudonimo
di “Che Guevara” o “El Che”, nato nel 1928 in
Argentina. Rivoluzionario e politico, è stato uno
dei simboli della Rivoluzione Cubana assieme a
Fidel Castro.
Un grande romantico, ma anche un appassionato
di sigari, riteneva il fumo il suo “unico vizio”
nonché un dono celeste.
Profumiere:
Émilie Bouge
– Tè alla menta del Marocco –
Nato nel 1808 vicino alla città di Mascara in
Algeria, Abd El Kader fu un leader politico e
militare, ma anche uno scrittore, poeta e filosofo
fondatore dello Stato Algerino.
Soprannominato “l’amico dei francesi”, si dice
fosse illuminato e colto, riconosciuto come un
uomo che ha sempre combattuto con onore e
che fu molto rispettato dai suoi nemici.
Profumiere:
Jacques Flori
– Cuoio e tabacco –
Ernesto Guevara, meglio noto con lo pseudonimo
di “Che Guevara” o “El Che”, nato nel 1928 in
Argentina. Rivoluzionario e politico, è stato uno
dei simboli della Rivoluzione Cubana assieme a
Fidel Castro.
Un grande romantico, ma anche un appassionato
di sigari, riteneva il fumo il suo “unico vizio”
nonché un dono celeste.
Profumiere:
Émilie Bouge
– Tè alla menta del Marocco –
Nato nel 1808 vicino alla città di Mascara in
Algeria, Abd El Kader fu un leader politico e
militare, ma anche uno scrittore, poeta e filosofo
fondatore dello Stato Algerino.
Soprannominato “l’amico dei francesi”, si dice
fosse illuminato e colto, riconosciuto come un
uomo che ha sempre combattuto con onore e
che fu molto rispettato dai suoi nemici.
Profumiere:
Jacques Flori
Ourika è una fuga sensuale, un’esplorazione del
carattere piccante dell’Iris.
Ed è proprio nella Valle di Ourika, alla base delle
montagne dell’Alto Atlante, che l’Iris fiorisce e
cresce rigogliosamente grazie al sole e alla vita
rurale. La Belle Matière Ourika combina le note
floreali di gardenia, fiori bianchi, peonia e viola
con le note speziate di benzoino e grani di pepe
rosa che evidenziano la natura sensuale e
polverosa dell’Iris.
Importata dall’Australia da botanici britannici
all’inizio del XIX secolo, la mimosa è diventata da
allora il fiore della Costa Azzurra: i cespugli solari
ora sbocciano sui pendii del massiccio
dell’Esterel.
Una composizione vegetale selvaggia, il profumo
di Estérel è vibrante e delicato come i grappoli di
mimosa.
Quando l’inglese Edward Foxhall scoprì il legno
di sandalo sull’isola dei Pini, in Nuova Caledonia,
nel 1840, allora era sconosciuto in Europa.
Alla fine del XIX secolo, il nobile legno speziato
aveva un bel pedigree: chiamato “candana” in
sanscrito, o “sandalo” in arabo, era usato come
un unguento prezioso per capelli e corpo.
Un rimedio contro l’ansia, si esalta ancora oggi,
con il fumo dell’incenso asiatico.
Considerato dai cinesi uno dei tre frutti sacri
insieme a pesca e limone, il pompelmo era un
simbolo di prosperità e fertilità.
Molto apprezzato anche dai greci e i romani,
questo agrume sprigiona una freschezza
frizzante.
E proprio nella regione da cui Proviene Salta,
nota per il suo ricco terroir e il suo suolo unico, si
esalta l’intensità degli agrumi. È aromatico il
profumo del pompelmo, miscelato con verbena e
giacinto.
Il Duca di Toscana portò per la prima volta il
gelsomino in India nel 1690, un fiore originario
dell’Arabia.
Che siano freschi o essiccati, svolgono ancora un
ruolo essenziale nei miti, nelle leggende e nei
rituali quotidiani dell’India.
A volte, il gelsomino sambac profuma il tè sfuso;
altre volte è intrecciato in collane floreali.
Venerato spiritualmente, questo fiore profumato
si trasforma in un’offerta nei templi indù.
Riportato dall’Indocina nel 1828, il mandarino ha
prosperato da allora sulle rive occidentali del Mar
Mediterraneo. Affacciato sullo Stretto di Messina,
scolpisce il paesaggio calabrese, senza un tocco
di amarezza.
La morbidezza del mandarino rimanda a tempi
antichi, quando i suoi oli essenziali componevano
una grammatica elegante e profumata.
Mary è una candela profumata
unica: rende omaggio a
un’icona moderna, Mary
Shelley, madre e autrice di
Frankenstein, richiamandone il
nome. Iconoclasta del suo
tempo, Mary Shelley denunciò i
valori di un’ipocrita società
inglese del XIX secolo.Donna emancipata, sposò un poeta e insieme
viaggiarono per l’Europa. Inevitabilmente, la Shelley
combatté l’establishment e scelse l’avventura come
faro guida. Il profumo Mary è teatrale, con una
profondità luminosa: note floreali e speziate di
elicrisio, tuberosa, anice stellato e cardamomo
suggeriscono viaggi anticonformisti, che un cuore
inebriante composto da patchouli, cedro, legno di
guaiaco trasgredisce ulteriormente. Mary è un
profumo sovversivo: il testamento di una ricca vita
interiore, rivela la vita di un’eroina maledetta. In
edizione limitata, la candela profumata Mary si
presenta in un vetro nero opaco, all’interno di una
scatola ornata d’oro in rilievo: illustrazioni gotiche di
Lawrence Mynott che ritraggono Mary Shelley con in
mano un cadavere squisito (ndt gioco collettivo
surrealista, realizzato per la prima volta nel 1925, a
Parigi, che consiste nel far comporre un disegno da
più persone piegando o coprendo il foglio nelle parti
già compilate). Un disegno che allude alla sua vita di
scrittrice visionaria.
Tuileries allude all’eredità francese e alle sue
innumerevoli storie.
La fragranza è stata concepita come un omaggio
alla rosa, il fiore preferito dalla Regina per tutta
la sua vita.
La candela Tuileries trova la sua ispirazione in un
raro documento conservato presso l’Archivio
Nazionale Francese: la Gazette des Atours de la
Reine. In quello che sembra un normale
taccuino, la contessa Geneviève d’Ossun, una
cortigiana francese che fu dama di compagnia e
prima damigella d’onore di Maria Antonietta, ha
raccolto numerosi campioni di stoffa utilizzati per
confezionare gli abiti e completi dei sovrani.
La candela profumata Cire è una rappresentazione
olfattiva, della manifattura simbolica, emana
l’odore di una cera calda e di profumi in
lavorazione.
Reinterpretando i valori fondamentali di Cire
Trudon – l’antico savoir-faire e l’impegno per
l’eccellenza – la candela rivela un profumo unico;
dentro il vetro color ambra, in un’assoluta cera
d’api. Le api e la cera d’api sono sempre state al
centro della storia della manifattura: dal XVII
secolo, il motto di Cire Trudon è “Deo regique
laborant”, che significa: “loro (le api) lavorano per
Dio e il Re”.
Il 2019 segna un punto di svolta per la Maison,
poiché Cire Trudon ha deciso di aiutare
finanziariamente l’Orne Dark Bee Conservatory,
con la partnership del Perche Nature Park. Il 4%
di tutte le vendite della candela Cire della Maison
viene destinato per la salvaguardia di Orne Dark
Bees.
– Gourmand, fuoco di caminetto –
Gabriel introduce il calore accolto nei freddi
pomeriggi invernali.
Con note di cuoio, legno di cashmere e castagne
candite, la fragranza intreccia ricordi felici e
accoglienti.
Profumiere:
Christian Rostain
– Incenso –
“Spiritus Sanctus” è il nome latino che indica lo
Spirito Santo della religione cristiana.
Viene citato durante le preghiere e pronunciato
mentre ci si fa il segno della croce.
Profumiere:
Dorothée Piot
– Boiserie di Versailles –
Luigi XIV, chiamato il “re Sole” (o Solis Rex in
latino) fu re di Francia dal 1643 al 1715.
Eccentrico e regale, scelse la stella del giorno –
per la sua capacità di dare vita a tutte le cose –
come suo emblema.
Luigi XIV simbolizza la grandeur della Francia;
l’ha resa influente sotto il profilo militare, politico
e culturale e ha promosso la costruzione della
maestosa Reggia di Versailles, che divenne
residenza dei reali di Francia e della corte sin dal
1682.
Profumiere:
Emmanuel Philip
– Rosa speziata e tabacco al miele –
All’impero Ottomano (1299-1923) succedette,
tra gli altri, la Repubblica turca.
All’apice del suo potere, si estendeva su tre
continenti: dall’Anatolia agli altopiani armeni, dai
Balcani alle rive del Mar Nero, dalla Siria alla
Mesopotamia, dalla penisola arabica al Nord
Africa, Marocco escluso.
Profumiere:
Emmanuel Philip
– Fiori d’Arancio –
Nell’impero Ottomano, le odalische erano
schiave al servizio delle mogli del sultano, spesso
dipinte nude, prone e in pose languide.
Per migliorare il loro status sociale, diventavano
“concubine favorite” o mogli del sultano stesso.
Profumiere:
Emmanuel Philip
– Cuoio Floreale –
Nata nel 1670, Madeleine de Maupin venne
allevata dal severo padre. All’età di 14 anni,
sfuggì a un matrimonio combinato scappando a
Marsiglia con il suo maestro di scherma. Lungo il
viaggio verso Sud, la coppia si mantenne facendo
esibizioni di scherma, vestita con abiti maschili.
Quando Madeleine venne scoperta, durante uno
spettacolo, di non essere una vera donna,
interruppe il duello, esibendo il suo petto di
fronte ad un pubblico incantato.
Più tardi, a soli 17 anni, iniziò una relazione
proibita con una giovane di nome Charlotte.
Quando la famiglia di Charlotte la scoprì, decise
di rinchiuse la giovane in un convento, Madeleine
si travestì da suora e coprì le tracce della loro
fuga appiccando un incendio.
– Giardino Floreale –
Marie Joséphe Rose Tascher de la Page, nota
anche con il nome di de Beauharnais, è stata la
prima moglie dell’imperatore Napoleone
Bonaparte. Nella sua vita, trovò rifugio nel
castello di Reuil Malmaison che presto sarebbe
diventato il centro della sua esistenza. Amante
delle spese folli e appassionata di botanica,
realizzò nella sua residenza un giardino atipico,
introducendo delle specie raccolte durante
diversi viaggi che le ricordavano le sue origini
creole. Incapace di dare al marito un erede, la
coppia divorziò. Da quel momento in poi, il suo
giardino divenne un luogo di solitudine e
tranquillità.
Profumiere:
Emmanuel Philip
– Cuoio e tabacco –
Ernesto Guevara, meglio noto con lo pseudonimo
di “Che Guevara” o “El Che”, nato nel 1928 in
Argentina. Rivoluzionario e politico, è stato uno
dei simboli della Rivoluzione Cubana assieme a
Fidel Castro. Un grande romantico, ma anche un
appassionato di sigari, riteneva il fumo il suo
“unico vizio” nonché un dono celeste.
Profumiere:
Émilie Bouge
– Aromi del Mediterraneo –
Nel 1894 l’Imperatrice Eugenia decise di far
costruire una delle più belle ville di Cap Martin
sulla Costa Azzurra. La chiamò Villa Cyrnos e si
dedicò alla realizzazione di un giardino semi-
desertico, minerale con il contrasto di piante da
frutto e fiore. Vennero piantati pini, alberi tipici di
Cap Martin, olivi e fichi. In questo meraviglioso
giardino, l’Imperatrice ricevette tutti i più
importanti nome dell’epoca, aristocratici, artisti
ed intellettuali.
Profumiere:
Émilie Bouge
– Tè alla menta del Marocco –
Nato nel 1808 vicino alla città di Mascara in
Algeria, Abd El Kader fu un leader politico e
militare, ma anche uno scrittore, poeta e filosofo
fondatore dello Stato Algerino. Soprannominato
“l’amico dei francesi”, si dice fosse illuminato e
colto, riconosciuto come un uomo che ha sempre
combattuto con onore e che fu molto rispettato
dai suoi nemici.
Profumiere:
Jacques Flori